La bioliquefazione enzimatica è il processo mediante il quale una serie di enzimi trasformano in liquido la sostanza molecolare, permettendo di recuperare una maggior quantità di materia senza alterarla o rovinarla; è un metodo biotecnologico a basso impatto ambientale, che sfrutta l’idrolisi enzimatica per produrre principi attivi di origine vegetale per il settore cosmetico, privilegiando come materie prime di partenza i sottoprodotti dell’industria agroalimentare (come ad esempio i polifenoli, carotenoidi, alfa idrossiacidi e molte altre), contenuti in particolare nelle bucce di alcuni vegetali. La bioliquefazione enzimatica si compone di una combinazione di trattamenti enzimatici ispirati al sistema digestivo umano: le macrostrutture polisaccaridiche e proteiche che compongono la parete cellulare vegetale vengono disgregate, in maniera selettiva, in monomeri e molecole a basso peso molecolare attraverso tagli molecolari mirati.
In pratica, molecole molto grandi che fanno parte di estratti vegetali attivi le quali non potrebbero essere assorbite dalla nostra pelle, vengono “ridotte” in frammenti piccolini facilmente utilizzabili dal nostro corpo aumentando in maniera decisiva l’efficacia dell’attivo fitocosmetico.
È una tecnologia “green” in quanto non vengono utilizzati solventi organici, né generati rifiuti nocivi e il recupero di elementi che andrebbero scartati, assieme all’utilizzo di principi attivi sviluppati nel rispetto dell’ambiente, garantiscono formulazioni ecologiche e dermoaffini.
Volevo concludere con una riflessione: prima di questa pandemia si parlava di pianeta e di globalizzazione, ma secondo me per quasi tutti noi era un concetto astratto. La velocità e la diffusione di questo corona virus ci ha fatto capire che il pianeta è uno e che ogni azione fatta in qualsiasi punto del pianeta, si riflette globalmente. Questo significa che se ognuno di noi applica dei metodi che preservano le risorse ed inquinano meno, questo avrà un impatto planetario sull’ambiente . Dunque, la nostra azienda sarà sempre più attenta a tutti questi aspetti.
Alla prossima!
Dott. Paola Vallotto